SANTA
Un’esperienza urbana tra arte e danza
CCN/ATERBALLETTO PER REGGIANE PARCO INNOVAZIONE CON
MAURIZIO CATTELAN / NICOLAS BALLARIO / LARA GUIDETTI
Dal 12 giugno per tre weekend, un rito collettivo anomalo accade ai capannoni 17 e 18 di Reggiane Parco Innovazione. In uno dei luoghi più evocativi di Reggio Emilia – il quartiere Santa Croce – prende vita SANTA, un progetto site-specific che intreccia arte contemporanea, danza e narrazione in un’esperienza sensoriale e immersiva.
SANTA è la prima tappa del percorso triennale Danze dell’Utopia del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto, ideato dal direttore Gigi Cristoforetti che esplora la relazione tra corpo, spazio e immaginazione nei processi di rigenerazione urbana.
Cosa sia SANTA, esattamente, non è facile dirlo. Una performance? Un atto liturgico? Una mostra? Un sogno?
Forse tutto questo, o forse niente di tutto questo. SANTA è soprattutto un attraversamento. Di uno spazio, di un tempo, di un pensiero.
«L’arte contemporanea non deve dare risposte, ma porre domande – racconta il curatore di SANTA Nicolas Ballario – E allora vorremmo che questo progetto non avesse una definizione formale: è danza? Teatro? Musica? Arte visiva? Preghiera? È tutte queste cose insieme, che è come dire che non è nessuna di queste. Le linee di confine, le terre di nessuno: ci interessa questo.»
Come se fosse in una visita, il pubblico, munito di cuffie silent-disco, è guidato dalla musica e dalla voce di Nicolas Ballario lungo un percorso che si snoda tra azioni coreografiche di Lara Guidetti e le opere di Maurizio Cattelan, uno degli artisti italiani contemporanei più noti e controversi a livello internazionale, celebre per il suo linguaggio provocatorio e ironico.

I visitatori-spettatori sono protagonisti di un gioco percettivo che alterna ironia e struggimento, visione e spaesamento.
Nulla è rivelato in anticipo. La destinazione resta segreta. L’unica bussola è la fiducia: chi si affida al progetto sarà ricompensato con l’inatteso.
L’azione coreografica, in questo contesto, si fa segno instabile e nomade, gesto che attraversa i margini e li ridefinisce.

«La danza – spiega Lara Guidetti, direttrice artistica della Compagnia Sanpapié (coproduttore con CCN/Aterballetto di SANTA) – è un ponte mobile, un tessuto coreografico che attraversa gli spazi, le opere e i corpi degli spettatori senza mai fissarsi. In SANTA, i corpi dei performer non raccontano ma evocano; non rappresentano ma si offrono come apparizioni: presenze che emergono e svaniscono, portando con sé tracce di ironia, bellezza, crudeltà e virtuosismo. È un rituale instabile, un viaggio in continuo mutamento che invita a perdersi e a lasciarsi attraversare dall’inatteso.»
La scelta di Reggiane Parco Innovazione non è casuale. È qui che prende forma un esempio virtuoso di rigenerazione urbana, dove cultura, innovazione e ricerca si intrecciano. In questo contesto, SANTA è più di un evento: è un gesto simbolico, un modo per rigenerare lo sguardo.
«Proponiamo una chiave creativa nuova e sperimentale – afferma Gigi Cristoforetti, direttore del CCN/Aterballetto – che mira a sorprendere lo spettatore, a trasformarlo in visitatore di un terrain vague sociale, urbanistico e artistico. Grazie all’idea di Nicolas Ballario e al coinvolgimento delle opere di Cattelan, proviamo a mettere il paradosso al centro di un’esperienza artistica inclassificabile.»
L’opera d’arte, qui, non è solo da osservare: è un catalizzatore per rileggere il reale.
«L’arte contemporanea ha moltissimi livelli di lettura – aggiunge Ballario – Non può esserci una interpretazione univoca, per questo vogliamo affidare la “critica” di queste opere così potenti a lessici e discipline molto diverse tra loro solo all’apparenza. In questi spazi, che hanno una storia così evocativa, ci spingiamo a parlare dell’“innominabile” in modo ironico e tragico allo stesso tempo. Per esorcizzarlo, per spingere la nostra immaginazione un po’ più in là.»
SANTA è un invito. A disorientarsi. A guardare di nuovo. A credere che l’arte possa ancora sorprendere.

























