Molto spesso il “campo di lavoro” comune, condiviso con i partner, è la città contemporanea. Con le sue contraddizioni urbanistiche e sociali, rispetto alle stratificazioni storiche e contemporanee. In questo specifico percorso abbiamo deciso di privilegiare lo spazio pubblico rispetto ai teatri.
L’obiettivo è poter offrire al cittadino l’opportunità di diventare spettatore – volontario o anche involontario – di nuovi tipi e tonalità di esperienza. Il concetto di creazione, come quello di interdisciplinarietà, hanno assunto un aspetto innovativo rispetto ai canoni, fin troppo cristallizzati nello spettacolo dal vivo. Dalla “visione” di uno spettacolo passiamo alla “esperienza” di uno spettacolo (e dei vari luoghi attraversati).

Ci interessa e ci appassiona trovare dei luoghi, dentro una città, che potenzialmente possiedano un proprio status visionario, collegato alla storia, all’urbanistica ma anche alla lettura sociologica di questi spazi. Questo ci permette, invitandovi lo spettatore, di coinvolgerlo in una narrazione più complessa di quella limitata alla performance, ponendolo al centro di un’esperienza e di un mondo immaginativo che mette in gioco temi più ampi, come la rigenerazione urbana e la connessione di queste periferie con i quartieri centrali.

In/Finito è stato il nostro primo approccio al tema nel 2018 per poi svilupparsi sempre più ampiamente fino ad arrivare al progetto Creative Europe An Ideal City / MicroDanze.