Cultura e Conflitti

Martedì 2 dicembre 2025
ore 10.00 > 13.00

Bologna | Oratorio San Filippo Neri
via Manzoni, 5

Nella primavera del 2026 il CCN/Aterballetto ha cancellato una tournée a Tel Aviv e declinato un invito a San Pietroburgo. E i prossimi mesi – probabilmente anni – si annunciano complicati sul piano della geopolitica e dei conflitti.

Che ruolo potranno svolgere arte e cultura?
Saranno strumento di dialogo? Filo mai interrotto tra un passato e un futuro migliori? O terrain vague dove costruire muri?

E se la dimensione istituzionale non può prescindere dal pensiero politico, che ne sarà della libertà di espressione degli artisti (quelli veri, non le voci funzionali alla propaganda)? Della possibilità – e certamente necessità – che non entrino in uno stand by creativo finché la storia non compie il suo inevitabile ciclo?

Con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, il CCN/Aterballetto insieme ad AGIS promuove un incontro per ascoltare testimonianze sul tema “Cultura e Conflitti”, a Bologna martedì 2 dicembre.

Un intervento del prof. Andrea Carati, politologo presso l’Università degli Studi di Milano, sarà il punto di partenza dell’incontro per dare un quadro obiettivo delle difficoltà di comunicazione a tutti i livelli in tempo di conflitti.

Luca Vecchi, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Emilia-Romagna, porterà il punto di vista istituzionale di una Regione da sempre in prima linea nelle relazioni internazionali.

Attraverso una relazione di Nicolas Ballario e le testimonianze di alcuni professionisti impegnati in ruoli molto diversi tra di loro, ma spesso a contatto con le problematiche in questione, sarà ulteriormente illuminato lo spazio della cultura tra guerre e conflitti.

SALUTI ISTITUZIONALI

Gessica Allegni
Assessora a Cultura, Parchi e Forestazione, Tutela e valorizzazione della biodiversità, Pari opportunità | Regione Emilia – Romagna

CONDUZIONE

Domenico Barbuto
Segretario Generale | Associazione Generale Italiana dello Spettacolo

Gigi Cristoforetti 
Direttore | CCN/Aterballetto

APERTURA

Luca Vecchi
Capo di Gabinetto del Presidente | Regione Emilia – Romagna

OLTRE IL CONFLITTO? DIPLOMAZIA E CULTURA NELLA CRISI DELL’ORDINE INTERNAZIONALE

Andrea Carati
Politologo e docente di Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Milano

ARTE: ANTIDOTO O STRUMENTO DI PROPAGANDA?

Nicolas Ballario
Curatore d’arte e comunicatore culturale

TESTIMONIANZE

Giuliano Battiston
Giornalista

Paolo Cantù
Direttore | Fondazione I Teatri Reggio Emilia

Aja Jung
Artista e operatrice culturale

Elisabetta Riva
Sovrintendente | Teatro Comunale di Bologna

PROTEGGERE GLI ARTISTI E COMPIERE SCELTE CONSAPEVOLI AL TEMPO DEI CONFLITTI.

Pare che, nel panorama attuale, nessuno sappia dire con certezza che ruolo debba avere la cultura nell’ambito dei conflitti che attraversiamo. Nessuno degli addetti ai lavori sembra sapere veramente chi possiamo o dobbiamo invitare nei nostri teatri, né dove accettare o rifiutare un invito. Come se l’arte fosse uno slogan da declinare di volta in volta, e non un pensiero sociale radicato. Come se uno spettacolo potesse diventare un tank giocattolo, analogo a quelli veri. Oppure – al contrario – se si potesse ignorare ciò che succede di fronte alla propria porta.

Da questo incontro ideato dal CCN/Aterballetto e patrocinato da Agis e Regione Emilia-Romagna- non possono scaturire risposte o scelte assolute. Anzitutto vogliamo inquadrare con chiarezza il punto di vista della storia politica, che ci insegna molto di ciò che noi di solito non consideriamo, rinchiusi in un presente che è di ardua lettura, senza allargare lo sguardo.

Vorremmo avvicinarci ad una comprensione dei tempi che ci aspettano, e delle modalità con le quali gestire il nostro ruolo. Per proteggere gli artisti dal rischio di pagare inutilmente uno scotto che non compete loro. E per assumerci le nostre responsabilità più consapevolmente. Senza appiattirci su compiti “conflittuali” che non ci possono proprio appartenere ma senza per questo girare la testa dall’altra parte.

(Gigi Cristoforetti, novembre 2025)

DIPLOMAZIA E CULTURA NELLA CRISI DELL’ORDINE INTERNAZIONALE.

Negli ultimi anni le relazioni internazionali sono entrate in una fase nuova, carica di incertezze e presagi di conflitti armati. L’ordine internazionale, così come lo abbiamo conosciuto a partire dal secondo dopoguerra e ancor di più dalla fine della guerra fredda, attraversa una profonda crisi che per molti versi appare irreversibile. Come avviene all’inizio di ogni transizione internazionale, ancor più se segnata da conflitti e potenziali guerre su vasta scala, riconosciamo i contorni dell’ordine politico che tramonta ma non sappiamo intravedere quelli del futuro.

In questo contesto di profonda trasformazione delle relazioni internazionali, il mondo dell’arte e della cultura non è destinato a cadere vittima di nuove conflittualità, né ad essere interamente riassorbito dagli imperativi politici del momento. L’arte e la cultura hanno oggi, come sempre hanno avuto anche nelle stagioni più drammatiche della storia internazionale, risorse extrapolitiche che non vengono annullate dalla politica internazionale.

Nondimeno, si affacciano oggi su uno scenario che non gli è favorevole, che crea e creerà condizionamenti, dilemmi e scelte nuove, uno scenario in cui il rapporto con la politica si complicherà tanto più nell’arena internazionale si intensificheranno competizione e conflitto.

(Andrea Carati, novembre 2025)

Published On: 14 Novembre 2025