Visioni del Corpo. Maurizio Cattelan: da Parigi a Firenze

Dopo il grande successo di SANTA al Reggiane Parco Innovazione, il giornalista e divulgatore d’arte Nicolas Ballario torna a dialogare intorno all’universo di Maurizio Cattelan, affiancato dalle coreografie di Lara Guidetti, per il nuovo e attesissimo “convegno danzato” Visioni del Corpo. Maurizio Cattelan.

Per la prima volta, Visioni del Corpo si apre all’estero: il debutto è in programma martedì 4 novembre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, all’interno del progetto ITALIA DANZA, una co-progettazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale (MAECI) e del Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto.
Questo debutto segna un importante primo passo nel percorso internazionale del progetto, che porta così il dialogo tra danza e arte contemporanea oltre i confini italiani.

Le date del tour

Dopo il debutto parigino, lo spettacolo è in replica alla Fonderia di Reggio Emilia durante la Dance Week, con tre appuntamenti:

Il tour si conclude venerdì 14 novembre al PARC – Performing Arts Research Center di Firenze.

Maurizio Cattelan Bidibidobidiboo 1996 photo Zeno Zotti copia (Palazzo Grassi, Venezia)

Maurizio Cattelan Bidibidobidiboo 1996 photo Zeno Zotti copia (Palazzo Grassi, Venezia)


Un ciclo che unisce arte e danza contemporanea

Nato nel 2024, Visioni del Corpo è un ciclo di appuntamenti che esplora il corpo come linguaggio comune tra arte e danza, luogo di incontro e riflessione.
Ogni episodio del progetto mette in dialogo un artista visivo con il linguaggio coreografico contemporaneo, generando un confronto tra immagine, gesto e pensiero.

In questa nuovo appuntamento, le opere al centro della scena riflettono pienamente il carattere irriverente, ironico e provocatorio del lavoro di Maurizio Cattelan, capace di mettere in discussione arte, società e identità con sguardo tagliente e grande impatto visivo.


Maurizio Cattelan, Him, 2001, ph Tom Lindboe (Blenheim) A

Tre opere, tre visioni in movimento

Sono approfondite e reinterpretate tre opere emblematiche dell’artista — HIM, Ribellati e Bidibidobidibù — ciascuna accompagnata da una coreografia originale danzata da Alessia Giacomelli e Kiran Gezels.
I tre pezzi coreografici si originano da opere molto diverse tra loro e costringono i corpi a entrare in grammatiche fisiche sempre nuove: dal teatro fisico alla linea astratta, dall’asciuttezza estrema alla poeticità della maschera.

La sfida non è creare un continuum stilistico, ma generare metamorfosi radicali che liberino i danzatori dalle tracce dell’autore e li conducano in territori imprevisti.


La danza come specchio dell’arte

Il lavoro coreografico nasce dall’incontro con le opere di Cattelan, non per tradurle, ma per lasciarsi attraversare dalle loro tensioni sotterranee.
Ogni opera, consegnata da Nicolas Ballario alla danza, contiene un cortocircuito di ironia e tragedia quotidiana: è in questo spazio che il corpo trova la propria materia, diventando veicolo di contraddizioni, strappi e provocazioni.

La danza non racconta né rappresenta, ma evoca e suggerisce, generando presenze vive, fragili e paradossali nella loro vitalità. Il movimento si spinge oltre la comfort zone del linguaggio coreografico, reinventandosi a ogni impatto con l’opera d’arte.

Ne scaturiscono frammenti di storie possibili, visioni che scorrono come bolle di immaginazione, restituendo allo spettatore non la fissità dell’immagine ma la sua continua trasformazione.
Un gioco alla pari tra danza e arte contemporanea, dove la posta in gioco è la percezione stessa: la possibilità di muoversi tra verità e menzogna, ironia e dramma, ridendo e soffocando insieme, come accade nella vita di tutti i giorni

Published On: 29 Ottobre 2025