Premiere italiana di “Over Dance”

La serata con performer dai 65 ai 79 anni, composta da Un jour nouveau di Rachid Ouramdane e Birthday Party di Angelin Preljocaj, ha riscosso un sussesso quasi trionfale a Parigi e Aix-en-Provence.

Ora tocca all’Italia. La prima nazionale sarà domenica 12 marzo ore 16.00 all’Arena del Sole di Bologna, una delle sedi di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, coproduttore della serata.

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Creare guardando alla vita – e soprattutto alle vite vere, quelle degli interpreti – non è da tutti. Si deve partire da una grande consapevolezza dei propri mezzi espressivi, da un talento coreografico, per poi arrivare al desiderio di raccontarci qualcosa.

Rachid Ouramdane lo fa intridendo di sottile nostalgia la consapevolezza del fatto che siamo sempre in attesa, perennemente in attesa, di qualcosa che arriverà. Forse.

Angelin Preljocaj entra con ironia irresistibile, mista ad una radicale affermazione di bellezza, nella vita dei suoi interpreti. Danzatori o non danzatori, la loro storia è fatta di relazioni, di incontri e della forza che ne nasce. Che si proietta sul futuro e non sul passato.

(Gigi Cristoforetti – direttore FND/Aterballetto)

FND Aterballetto – Birthday party by Angelin Preljocaj – ph. Christophe Bernard (1)

“C’è voluto del talento per invecchiare senza diventare adulti” cantavano Brel/Battiato.

Forse ci vuole del talento per invecchiare e basta. Per valorizzare le risorse fisiche che si affievoliscono, ma che possono ancora reggere ritorni o addirittura nuove progettualità inaudite, per costruire tessiture di rapporti come fossero trine leggere dopo una vita di incastri.

Il tema è che tutto ciò non va considerato come miracolo individuale entro una poltiglia in disfacimento, difficile addirittura da s(u)(o)opportare – dall’economico, al simbolico, al relazionale – ma richiede di diventare una grande – e sicuramente per certi versi nuova – storia collettiva. Collettiva e globale.

(Felice Scalvini – direttore Fondazione Ravasi Garzanti)

Questo progetto mi è sembrato magico, audace e liberatorio. Ho trovato il mio corpo e la danza… Ho accettato il mio corpo e i cambiamenti dovuti al passare del tempo. ELLI MEDEIROS (Montevideo, 1956)

È un progetto che conteneva sin dall’inizio una sorta di bilanciamento fra etica ed estetica. Ti devi impegnare, letteralmente: darti in pegno. Allo stesso tempo, Preljocaj ci ha chiesto molto di nostro, di personale. MARIO BARZAGHI (Milano, 1954)

Sono un medico, anatomopatologo e circa 10 anni fa ho conosciuto la clownerie, che mi ha fatto comprendere che c’è altro oltre il mio vissuto. Questa è stata un’esperienza nuova, una sfida con me stesso. Ho ricongiunto la mente ed il corpo e viceversa in un tutto unico. ROBERTO MARIA MACCHI (Milano, 1951)

Fisicamente posso resistere, grazie al Tai Chi, ma ricordare tutti i passi di danza a ottant’anni? Grazie al sostegno reciproco di tutto il gruppo e alla perfetta intesa tra noi ballerini, per me è un’esperienza incredibile e unica. MAÏ-THÉ PRIOU (Hanoi – Vietnam, 1943)

Published On: 8 Marzo 2023